lunedì 21 dicembre 2009

Anche i mestoli si vestono a festa

Ma guardate che mestolini bellissimi mi hanno regalato Rachele, Massimo, Giorgia e Alessandro!!!


Se siete indietro con i regali di Natale, mettetevi al lavoro. I regali fatti con il cuore e con le proprie mani sono sempre i più graditi!!!

GRAZIE!!!

giovedì 17 dicembre 2009

Le pere "affogano" nel cioccolato



Gira che ti rigira sempre là la mia gola mi porta: al cioccolato! Questa volta mi sono stata ispirata al libro “Piccole creme” di Isabel Brancq; cercavo qualcosa per chiudere degnamente la cena di vigilia. Ancora non ho deciso; intanto provo!!! "Modestamente" devo dire che questo dolce invernale è diventato veramente natalizio con due piccole varianti introdotte. Nulla di nuovo, un evergreen: cannella e peperoncino.

Ingredienti (per 4 cocottine)
100 gr di cioccolato fondente,
1 uovo intero + 2 tuorli,
60 gr di zucchero
2 pere (una abate e una decana: quelle avevo...),
3 cucchiai di latte intero,
1 cucchiaino di cannella in polvere,
la punta di un cucchiaino di peperoncino in polvere.



Come procedere
Sciogliete in microonde il cioccolato, unite il latte e amalgamate bene. Aromatizzate con cannella e peperoncino. Il gusto è personale: a me piace che il piccante arrivi dopo un po’ e rimanga “in fondo”, ma se siete amanti dei sapori decisi aumentate le dosi a piacimento. Montate le uova con lo zucchero; unitele al cioccolato e amalgamate bene. La consistenza deve essere cremosa, non liquida.


Tagliate a piccoli pezzeti le pere e unite anche queste al cioccolato. Distribuite il composto nelle cocottine individuali e lasciatele cuocere, a bagnomaria, in forno a 180° per 30-40 minuti.


PS. La proporzione tra cioccolato e pere sembra squilibrata: nella foto del libro la pere non erano così evidenti e tutto era molto amalgamato. Ma il gusto è invece molto equilibrato.

martedì 15 dicembre 2009

Bon bon di salmone


I bon bon di salmone sono molto veloci da fare e sono perfetti sia come stuzzichini prima di andare a tavola che come antipasto.

Ingredienti (per circa 20 bon bon piccoli)
1 rotolino di formaggio caprino,
250 gr di salmone affumicato (vanno bene anche i ritagli),
2 cucchiai di panna fresca,
erba cipollina,
pepe bianco.

Come procedere
Ammorbidite il caprino con la panna fino ad ottenere una farcia consistenza ma morbida e omogenea. Aromatizzate con l'erba cipollina e pepe bianco.

Ricavate dal salmone un ventina di quadratini piccoli e mettete al centro di ognuno una noce di caprino, con un cucchiaino o con una tasca.

Richiudete i fagottini dando ad ognuno la forma di una pallina, aiutandovi con la pellicola trasparente. Chiudete ogni pallina dentro la pellicola e lasciate riposare in frigo per un paio d'ore.

Potete servire i bon bon al centro di un piattino di antipasti di pesce o lasciarli gustare agli ospiti con un buon bicchiere di prosecco, prima della cena.

Mi sembra una buona idee per la cena di vigilia... non il solito salmone. Il caprino trovo che esalti molto il gusto di questo pesce.

venerdì 11 dicembre 2009

Aspettando Natale... bruschette strampalate!!!



















Mamma mia quanto poco manca a Natale e io sono in ritardo SU TUTTO!!!!! Ma sto lavorando e presto pubblicherò... Intanto guardate che combinano i bambini che partecipano a un laboratorio di bruschette!!! Sì, sì: proprio un laboratorio di solo pane olio e sale.


















L'occasione giusta per imparare a gustare le cose più semplici. I bambini hanno giocato con me scoprendo il carattere di prodotti: il pane morbido e rotondo, l'olio denso e il sale saporito e pizzichino. Si sono mischiati bene bene saltellando e rotolando e poi, finalmente.... abbiamo messo le mani in pasta. E guardate quante bruschette strampalate si sono inventati: a loro disposizione pomodorini, carote, il prezzemolo, aglio, sali colorati....
















La "cuoca" si prepara, prima di mescolare ben bene i ...bambini!!!!













giovedì 3 dicembre 2009

I biscotti dell'avvento






















Questo doveva essere il post del primo dicembre, ma ci ho messo una vita ad arrivare in fondo a questa idea, a cui tengo molto. Mia madre, ancora oggi, mi regala piccoli calendari dell'avvento, semplici, pieni di brillantini d'oro e d'argento: servono a ricordarmi che l'attesa è un bene perduto, un'arte dimenticata. Questa è la mia versione, un "dolce" promemoria delle cose che contano, che hanno un senso perchè hanno radici che pescano nella terra.





















Un biscotto al giorno per ricodarle a chi si ama, un biscotto al giorno per imparare a gustare a piccole morsi la vita, un biscotto al giorno che riempie il cuore più che la pancia.
























Bicotti dell'avvento

Ingredienti

250 gr di farina 00,
100 gr di burro,
100 gr di zucchero a velo,
1 uovo,
1 cucchiaino di lievito per dolci,
50 gr di mandorle sbucciate,
la buccia grattata di 3 mandarini.

Come procedere
Sciogliete al micronde il burro. Mettete farina, zucchero e lievito a fontana e al centro sgusciate l'uovo. Amalgamate con le mani aggiungendo il burro fino a quando avrete ottenuto un palla morbida e liscia. Dividete in due l'impasto: ad una metà aggiungete le mandorle ridotte in farina o bricioline e all'altra la buccia grattugiata dei mandarini. Poi, con molta moltissima pazienza e il meraviglioso attrezzo che incide le letterine (Lydia docet!), ritagliate i biscotti - io ho scelto la forma di un cristallo di neve - e scrivete sui biscotti quello che più "considerate valore": 24 pezzetti di voi stessi.




















Questo post è ispirato alla bellissima poesia di Erri De Luca che qui trovate, per chi ancora non la conosce.

Considero valore


Considero valore ogni forma di vita,
la neve, la fragola, la mosca.
Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.
Considero valore il vino finchè dura il pasto,
un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si e’ risparmiato,
due vecchi che si amano.
Considero valore quello che domani non varra’ piu’ niente,
e quello che oggi vale ancora poco.
Considero valore tutte le ferite.
Considero valore risparmiare acqua,
riparare un paio di scarpe,
tacere in tempo,
accorrere a un grido,
chiedere permesso prima di sedersi,
provare gratitudine senza ricordarsi di che.
Considero valore sapere in una stanza dov’e’ il nord,
qual’e’ il nome del vento che sta asciugando il bucato.
Considero valore il viaggio del vagabondo,
la clausura della monaca,
la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.
Considero valore l’uso del verbo amare
e l’ipotesi che esista un creatore.
Molti di questi valori non ho conosciuto.

Erri de Luca, Opera sull’acqua e altre poesie, Einaudi (2002)










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